Alda Merini riunisce in pochi versi  - con parole marmoree - il desiderio di morte, la potenza della vita, la necessità dell'amore e la vischiosità della poesia. L'elogio alla morte è in realtà il suo rifiuto, la forza dell'amore si sovrappone alle sue miserie.

Tre poetesse sulla Morte

1. Alda Merini, Elogio alla morte

Ofelia Mazzoni lancia un'accorata invocazione ai morti che non hanno ricevuto quella che, per il senso comune, è una "degna" sepoltura. Rimasta orfana di padre a quattro anni, immagina il genitore bene accolto tra la vastità dei morti senza nome. Eppure questa ipotizzata serenità è in contrapposizione con il ritmo singhiozzante, affannoso, interrotto, dei suoi versi.

2. Ofelia Mazzoni, Ai senza tomba

Antonia Pozzi immagina le attività dei defunti, intenti a spiare, sognare e irridere i "vivi".  Il paesaggio è quello di un'Italia contadina, che conosce la fame, straniato dallo sguardo sapiente di chi è ormai al di sopra delle sofferenze quotidiane. Le sue parole, dall'apparente semplicità, sono grevi di significati e di misteriosi rimandi.

3. Antonia Pozzi, I morti

Tre poesie di donne sulla morte: Antonia Pozzi, Ofelia Mazzoni, Alda Merini.

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Tre poetesse sulla Morte

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